(Il Mattino) Ferrari: «La vittoria su Faenza? Stiamo prendendo consapevolezza dei nostri mezzi e siamo un bel gruppo»
Se qualcuno temeva che l’aria d’alta classifica potesse disturbare l’Antenore Energia Virtus Padova, ora è stato servito. Il colpo grosso, messo a segno contro la vicecapolista Faenza (70-60), ha sortito il doppio effetto di accorciare le distanze dal secondo posto e dalla vetta detenuta dai Tigers Cesena (bloccati a Lecco), regalando a Schiavon e soci una potente iniezione di fiducia per il prosieguo del girone di ritorno di Serie B. La terza posizione potrebbe perfino risultare stretta per i neroverdi che possono ambire a volare in alto, senza le ali di Icaro.
La marcia in più a questa Virtus, che non ha paura di soffrire di vertigini, l’ha impressa tutto il gruppo, anche se il contributo del veterano Michele Ferrari non è certo passato inosservato. Contro i faentini, l’ex capitano di Udine è stato chirurgico dal campo (7/7 da due), registrando l’ennesima doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi (27 di valutazione). «Cerco di dare sempre il 100%», racconta “Ferro” Ferrari, «Segnare, però, non è l’unico aspetto che conta. Le vittorie dipendono anche dalla difesa. Siamo riusciti a interpretare la gara contro Faenza nel modo giusto, mettendoci aggressività, grinta e determinazione. Abbiamo cercato di limitare i giocatori di talento della squadra avversaria. Questa è la chiave che ci ha permesso di vincere».
C’era un frase celebre che amava ripetere coach Massimo Friso, grande ex della sfida tra Padova e Faenza: «Gli attacchi vendono i biglietti, le difese vincono le partite».
Assioma che i ragazzi di Daniele Rubini hanno ormai interiorizzato. E allora, si sente più forte la Virtus dopo aver steso uno squadrone come Faenza? «Non lo so se siamo più forti», confessa Ferrari, «Sicuramente stiamo prendendo consapevolezza di quanto siamo in grado di fare. È tutto frutto del duro lavoro che svolgiamo in settimana. Dobbiamo continuare così e allenarci sempre al massimo. Margini di miglioramento? Ne abbiamo, anche perché i giovani stanno crescendo, spendendo minuti importanti. Sono il giocatore più esperto della squadra e provo a dare a tutti qualche consiglio tecnico. Possiamo migliorare, ma abbiamo bisogno di recuperare Matteo Motta, tornato a giocare per qualche minuto proprio contro Faenza. Onestamente, credo che in questo momento siamo corti: il suo apporto potrà garantirci qualcosa in più in attacco, dove dobbiamo fare meglio in alcune letture di gioco».
Un gruppo coeso lo vedi anche fuori dal campo. La Virtus e il suo patron Franco Bernardi non fanno mai mancare il proprio sostegno ai giocatori che si sentono come a casa. «Quando sono arrivato a Padova, mi sono trovato subito bene», sottolinea Ferrari, «Desiderato dalla società che assomiglia tanto a una grande famiglia capace ti coccolarti e viziarti, riempiendoti di attenzioni per soddisfare le tue esigenze».
Sarà anche piena di Pm10, ma l’aria padovana pare faccia bene. Se poi è quella d’alta classifica, meglio ancora.
Mattia Rossetto