La squadra di Rubini offre una prova di forza contro l’ex capolista Cesena
Però non basta per guadagnare il fattore campo nella post season
Però non basta per guadagnare il fattore campo nella post season
(Il Mattino) La classica vittoria di Pirro. Un successo inutile per la classifica, perché Faenza ha battuto Bernareggio, ma che la dice lunga su come l’Antenore Energia Virtus Padova voglia presentarsi al varo della post season. La stagione regolare si chiude al quinto posto per i neroverdi, che al primo turno playoff incroceranno la quarta classificata del girone A, ovvero il Vigevano, senza il conforto del fattore campo. Ma la sensazione è che la Virtus sia tornata quella del precedente primato. La prestazione contro i Tigers Cesena è un bel biglietto da visita, in vista del quarto di finale playoff.
Escludendo l’avvio a ritmi blandi (2-7), la squadra di Rubini ha convinto su tutti i fronti in una gara che non ha mai avuto un attimo di tregua. L’Antenore ha fatto vedere le cose migliori in transizione-contropiede. Specie in avvio, quando due triple consecutive di Motta hanno castigato la difesa cesenate (14-12). Nonostante la miriade di palle perse da ambo le parti, la sfida tra le due ex capolista del girone B regala momenti di basket piacevole. Come la bomba di Piazza a fil di sirena del primo quarto, che scatena l’entusiasmo del pubblico di Rubano (21-14). In una partita dai ritmi frenetici non sono concesse distrazioni: Schiavon allunga a +9 in principio di secondo periodo (23-14) e, dopo aver ricucito fino al possesso (28-25), Cesena si ritrova ancora a -8 venendo trafitta dalla tripla di Bovo (35-27). Basta sempre un amen agli ospiti per rimettersi in carreggiata (35-32), ma l’elastico si riapre a fine tempo (41-33). Al via della ripresa, il vantaggio virtussino tocca le 12 lunghezze (45-33). Il copione è sempre lo stesso: De Fabritiis segna 7 punti nel 10-0 di break che riporta gli ospiti a contatto, mentre l’Antenore perde momentaneamente Filippini per una scavigliata (45-43).
Con l’azzurrino Basso in campo, la Virtus respinge l’assalto aggrappandosi a Piazza e De Nicolao (53-48). Il sorpasso, però, è soltanto rinviato e arriva sul finire del terzo periodo (53-54). La Virtus risponde con un break in apertura di ultimo quarto (9-0), frutto di grande abnegazione difensiva (62-54). Per l’ennesima volta, i Tigers rimarginano il gap con le triple di Ferraro e Trapani (62-60), a cui replica con la stessa moneta Schiavon (68-62). La contesa si dirime solo quando Ferrari rimette una luce di 8 lunghezze (74-66), che sigla l’abbrivio giusto per chiudere i conti.
Escludendo l’avvio a ritmi blandi (2-7), la squadra di Rubini ha convinto su tutti i fronti in una gara che non ha mai avuto un attimo di tregua. L’Antenore ha fatto vedere le cose migliori in transizione-contropiede. Specie in avvio, quando due triple consecutive di Motta hanno castigato la difesa cesenate (14-12). Nonostante la miriade di palle perse da ambo le parti, la sfida tra le due ex capolista del girone B regala momenti di basket piacevole. Come la bomba di Piazza a fil di sirena del primo quarto, che scatena l’entusiasmo del pubblico di Rubano (21-14). In una partita dai ritmi frenetici non sono concesse distrazioni: Schiavon allunga a +9 in principio di secondo periodo (23-14) e, dopo aver ricucito fino al possesso (28-25), Cesena si ritrova ancora a -8 venendo trafitta dalla tripla di Bovo (35-27). Basta sempre un amen agli ospiti per rimettersi in carreggiata (35-32), ma l’elastico si riapre a fine tempo (41-33). Al via della ripresa, il vantaggio virtussino tocca le 12 lunghezze (45-33). Il copione è sempre lo stesso: De Fabritiis segna 7 punti nel 10-0 di break che riporta gli ospiti a contatto, mentre l’Antenore perde momentaneamente Filippini per una scavigliata (45-43).
Con l’azzurrino Basso in campo, la Virtus respinge l’assalto aggrappandosi a Piazza e De Nicolao (53-48). Il sorpasso, però, è soltanto rinviato e arriva sul finire del terzo periodo (53-54). La Virtus risponde con un break in apertura di ultimo quarto (9-0), frutto di grande abnegazione difensiva (62-54). Per l’ennesima volta, i Tigers rimarginano il gap con le triple di Ferraro e Trapani (62-60), a cui replica con la stessa moneta Schiavon (68-62). La contesa si dirime solo quando Ferrari rimette una luce di 8 lunghezze (74-66), che sigla l’abbrivio giusto per chiudere i conti.
Mattia Rossetto