(Il Mattino) Coach Rubini: «Questi giocatori mi stanno sorprendendo per la dedizione, il primato non è casuale ma fortemente voluto»
La scalata si è conclusa, o meglio è appena iniziata. Collezionando la quinta vittoria di fila, l’Antenore Energia Virtus Padova ha raggiunto la vetta della classifica di Serie B. La domenica della Befana i neroverdi venivano “sbranati” nella tana della capolista Tigers Cesena (88-71). Oggi, invece, dopo la perentoria affermazione sul fanalino di coda Aurora Desio (85-55), condividono la prima posizione proprio con i cesenati a quota 28 punti.
Il campionato è ancora lungo e la classifica cortissima, ma coach Daniele Rubini avrebbe firmato per essere lassù a febbraio. Cosa avrebbe detto a chi, ancora in estate, sosteneva che la Virtus avrebbe guardato tutti dall’alto verso il basso assieme ai Tigers a questo punto della stagione?
«Avrei consigliato di consultare in fretta una clinica psichiatrica perché solitamente si fanno diagnosi per molto meno», risponde il tecnico padovano tra il serio e il faceto, «Il primato è qualcosa di incredibile, ma dietro la condotta di ogni gara e le modalità con cui andiamo in campo c’è veramente tanto lavoro, tanta determinazione e spirito di abnegazione di giocatori che non si sottraggono mai alle loro responsabilità, nemmeno quando sono in condizioni precarie di salute».L’Antenore ha superato non solo gli avversari di turno, ma anche le difficoltà contingenti legate all’assenza di Motta, a una sindrome influenzale che ha costretto a letto mezza squadra (allenatore compreso) e non ultimo al contraccolpo psicologico per la perdita del vicepresidente “Gegè” Papa. «Il nostro pensiero è stato tutto per lui», rileva Rubini, «La partita contro Desio è stata l’occasione per inviare un grazie che non sarà mai grande abbastanza a Eugenio».Nel finale di gara è emerso il grande lavoro svolto negli ultimi anni a livello di settore giovanile, con Rubini che ha schierato un quintetto di Under 18, seppur contro un’avversaria in disarmo. «Sono ragazzi che stanno lavorando con grande dedizione sia in prima squadra, sia nel campionato Under 18 dove stanno facendo molto bene», osserva il coach, «Non sempre si riesce a garantirgli un minutaggio importante, ma anche mercoledì scorso quando eravamo in emergenza si sono fatti trovare pronti. Non siamo dei miracolati a cui sta andando tutto bene, quello che stiamo ottenendo ce lo stiamo guadagnando con la fatica».
Domenica, ore 18, l’Antenore è ospite a Lecco e a seguire sabato 16 febbraio, ore 20.30, ancora alla Kioene Arena, affronterà il derby contro Vicenza. «I miei giocatori mi hanno abituato a grandi sorprese», confessa Rubini, «Voglio però rimanere pragmatico: c’è sicuramente da sorridere per il primo posto, ma non dobbiamo mai dimenticare come ci siamo arrivati e come abbiamo costruito questo tesoro. Se teniamo i piedi per terra e siamo consapevoli che non siamo primi perché siamo i più forti, ma perché mentalmente abbiamo voluto essere primi, allora abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. Altrimenti, diventiamo come Narciso che specchiandosi rischia di annegare».
Il campionato è ancora lungo e la classifica cortissima, ma coach Daniele Rubini avrebbe firmato per essere lassù a febbraio. Cosa avrebbe detto a chi, ancora in estate, sosteneva che la Virtus avrebbe guardato tutti dall’alto verso il basso assieme ai Tigers a questo punto della stagione?
«Avrei consigliato di consultare in fretta una clinica psichiatrica perché solitamente si fanno diagnosi per molto meno», risponde il tecnico padovano tra il serio e il faceto, «Il primato è qualcosa di incredibile, ma dietro la condotta di ogni gara e le modalità con cui andiamo in campo c’è veramente tanto lavoro, tanta determinazione e spirito di abnegazione di giocatori che non si sottraggono mai alle loro responsabilità, nemmeno quando sono in condizioni precarie di salute».L’Antenore ha superato non solo gli avversari di turno, ma anche le difficoltà contingenti legate all’assenza di Motta, a una sindrome influenzale che ha costretto a letto mezza squadra (allenatore compreso) e non ultimo al contraccolpo psicologico per la perdita del vicepresidente “Gegè” Papa. «Il nostro pensiero è stato tutto per lui», rileva Rubini, «La partita contro Desio è stata l’occasione per inviare un grazie che non sarà mai grande abbastanza a Eugenio».Nel finale di gara è emerso il grande lavoro svolto negli ultimi anni a livello di settore giovanile, con Rubini che ha schierato un quintetto di Under 18, seppur contro un’avversaria in disarmo. «Sono ragazzi che stanno lavorando con grande dedizione sia in prima squadra, sia nel campionato Under 18 dove stanno facendo molto bene», osserva il coach, «Non sempre si riesce a garantirgli un minutaggio importante, ma anche mercoledì scorso quando eravamo in emergenza si sono fatti trovare pronti. Non siamo dei miracolati a cui sta andando tutto bene, quello che stiamo ottenendo ce lo stiamo guadagnando con la fatica».
Domenica, ore 18, l’Antenore è ospite a Lecco e a seguire sabato 16 febbraio, ore 20.30, ancora alla Kioene Arena, affronterà il derby contro Vicenza. «I miei giocatori mi hanno abituato a grandi sorprese», confessa Rubini, «Voglio però rimanere pragmatico: c’è sicuramente da sorridere per il primo posto, ma non dobbiamo mai dimenticare come ci siamo arrivati e come abbiamo costruito questo tesoro. Se teniamo i piedi per terra e siamo consapevoli che non siamo primi perché siamo i più forti, ma perché mentalmente abbiamo voluto essere primi, allora abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. Altrimenti, diventiamo come Narciso che specchiandosi rischia di annegare».
Mattia Rossetto