(Il Mattino) Arriva il quinto centro consecutivo dopo una vera battaglia.
Ferrari grande protagonista nell’ultimo e decisivo quarto.
Ferrari grande protagonista nell’ultimo e decisivo quarto.
E la quinta è anche la più bella. Un altro capolavoro tecnico, mentale e caratteriale dell’Antenore Energia Padova vale la quinta vittoria consecutiva degli uomini di coach Rubini che si prendono anche l’infuocato derby con Vicenza e si tengono stretti la vetta della classifica. Un successo 53-56 ottenuto nell’ultimo strepitoso quarto lottando con i denti e le unghie, ritornando a galla per respirare dopo che la Tramarossa sembrava aver messo la partita sui binari a lei favorevoli con un +9 ad inizio ripresa. E invece con tutti gli attributi di questo mondo Padova pianta la sua bandiera per il secondo anno di fila al PalaGoldoni e ora, forse, c’è il tempo anche di sorridere per coach Rubini: superato con un tre su tre il trittico infernale che prevedeva Pavia e Vigevano (le due corazzate del girone) e appunto Vicenza nel giro di sette giorni. In avvio Rubini sceglie uno starting five con De Nicolao e Piazza in cabina di regia, Ferrari e Calò come ali e Morgillo come pivot. Vicenza invece dal primo minuto recupera la stella Corral e schiera il grande ex Enrico Crosato. L’avvio dell’Antenore Energia è col piede giusto. Un break di 6-0 e il mantenimento del canestro inviolato per i primi 4 minuti sembrano indirizzare bene il match. La Tramarossa entra in partita, manco a dirlo, con quattro punti di Corral che rianimano il PalaGoldoni. Virtus riesce a chiudere alla grande le linee difensive: 10-14 nel primo quarto con però i biancorossi in crescita. La partita viaggia sporca, tesa e con i punteggi a rilento fino a quando Vicenza con un break di cinque punti non si porta avanti al 3′ del secondo quarto: il sorpasso stappa il match che inizia ad infiammarsi. Bianconi spara dall’arco ma Cernivali restituisce subito il favore, Galipò sale d’intensità e Virtus perde il filo del discorso in avanti scivolando fino al -7, costringendo coach Rubini ad un furente time-out. Ferrari fatica ad imporsi come al solito nel pitturato e dalla distanza il canestro rimane stregato.L’Antenore Energia riesce comunque a limare lo svantaggio portandosi all’intervallo lungo sul 28-24. L’inizio di secondo tempo però vede Vicenza allungare dolorosamente sul +9 e la sensazione è che dopo la strepitosa tirata di quattro vittorie di fila per Virtus le energie fisiche e mentali possano venire a mancare. Tutto falso: in partita entra spalancando ogni porta Dagnello. L’ex Cesena spara due missili che ridanno ossigeno all’Antenore, che grazie al canestro di Morgillo rivede il -2 al 5′. La partita torna in balia delle onde e partono i fuochi d’artificio: Cernivani spara da tre, Dagnello risponde, Crosato di nuovo una bomba e Dagnello risponde anche a quella. Si va 45-43 all’ultimo parziale. Dagnello è totalmente on fire: sua la firma del primo pareggio (45-45). Finalmente sale in cattedra anche Ferrari che nel momento clou torna inarrestabile nel pitturato: suoi il canestro del sorpasso (50-51), il libero del +2 e i due punti del +4 a cui si arriva ad un minuto dalla fine. Virtus alza le barricate, chiude ogni centimetro e si porta a casa il quinto trionfo, quello nel derby di fuoco con Vicenza, quello più bello.
Luca Perin