L’ex, ora a Reggio, gioca un brutto tiro ai neroverdi che si illudono di una gara facile e poi restano indietro.
Serata dedicata allo scomparso Paolo Parpaiola, ma troppi giocatori di casa con le polveri bagnate
L’Antenore Energia Virtus deve avere un conto aperto con i suoi ex. Così, se dieci giorni fa era stata sconfitta dalla corazzata Faenza guidata da Massimo Friso, ieri sera nel primo turno infrasettimanale di serie B ha visto espugnare il fortino di Rubano per mano di Juan Carlos Canelo (16 punti), tra gli artefici della risalita virtussina nella terza serie nazionale. Va detto, però, che i neroverdi ci hanno messo anche del loro. In una serata che, sia nel minuto di silenzio iniziale (nel quale è stato accomunato a Gilberto Benetton) sia nella mostrina a lutto dei patavini, intendeva celebrare Paolo Parpajola l’allenatore – ricordava il sito – cui la Virtus ha legato una parte fondamentale del suo percorso mancato nei giorni scorsi.
TRAPPOLA INATTESA
Forse l’avvio (13-3 al 4′), contro una squadra che era ancora a zero in classifica, aveva illuso. L’Antenore Energia al 5′ conduceva ancora 15-6, ma sono bastate tre triple in fila degli ospiti (Crusca, gli unici suoi punti della gara, e due di Gatto) per cambiare completamente volto alla gara. Perchè Reggio Emilia, proprio con un tap-in allo scadere di Jc Canelo gettato nella mischia sul finire della prima frazione (come l’altro ex della gara, di parte virtussina, Motta, peraltro in ombra), operava il sorpasso. I padroni di casa ripartivano meglio anche nella seconda frazione, toccando il +6 (28-22) sospinti dal veterano Ferrari, decisamente il migliore tra i suoi (27 punti con 10/13 dal campo e 11 rimbalzi). Ma era un fuoco di paglia.
GIOCO FRIZZANTE
Gli emiliani, con il loro frizzante gioco in transizione orchestrato dal folletto Maccaferri e l’ottima circolazione di palla, andavano spesso a conclusioni pulite anche da dietro l’arco dei 6.75. In un amen così ricucivano lo strappo (la tripla di Canelo impattava a 30), ed anzi completando un parziale di 12-2 si riportavano avanti. A poco serviva il tempestivo time out chiamato da Rubini che, non a caso, ne ha avuto un po’ per tutti: Ci sei? No, non ci sei! gli si sentiva più volte ripetere… Perchè davvero, ieri sera, la Virtus è apparsa a tratti svagata in difesa (rivedibili e inefficaci le scelte sul pick and roll) e macchinosa in attacco.
Ancora con Canelo (1/2 ai liberi), che si permetteva anche con di prendere il proprio rimbalzo e sbagliare allo scadere, gli ospiti andavano sul +4 negli spogliatoi. Nella ripresa, di fatto, la musica non cambiava; anche se prima Motta (49-49 al 27′) e poi Piazza (tripla del 54-52) illudevano. Reggio Emilia faceva l’andatura e, casi della vita, toccava il suo massimo vantaggio proprio quando Maccaferri era costretto a rifiatare in panchina (54-62 al 32′). Scarto confermato anche alla fine, nonostante i vari tentativi di riavvicinamento.
Giovanni Pellecchia