(Il Gazzettino) A farne le spese il quotato Faenza, messo subito alle strette da De Nicolao & C. Gli ospiti reagiscono e la gara si fa nervosa. Break decisivo di Piazza, Bovo e Ferrari.
Grande vittoria dell’Antenore Energia Virtus, che consolida il suo terzo posto. Alla Kioene Arena, di fronte a una bella cornice di pubblico, la formazione di Rubini si è imposta per 70-60 sul quotato Faenza dell’ex Friso. Grazie all’ennesima prova corale: «Credo sia la nostra modalità – ammette il coach -: il fatto di riuscire a non rendere nessuno protagonista e tutti protagonisti. E’ l’aspetto più bello di questi giocatori, che ci rende forse maggiormente imprevedibili: bravi anche i ragazzi più giovani a capitalizzare le occasioni. Sicuramente è una vittoria che ci dà grande entusiasmo, ma bisogna stare molto attenti e rimanere razionali; ricordando in che maniera le partite vengono vinte: con fatica, sudore e determinazione, mai supponenza o leggerezza».
INIZIO NEROVERDE SPARATO
I neroverdi partivano forte con Filippini da tre e si portavano sul 9-2, costringendo il coach padovano per la prima volta avversario a chiamare subito time out. Contro-parziale degli ospiti, con Zampa e Fumagalli, ma la Virtus chiudeva avanti la prima frazione in una gara molto tesa (entrambe le squadre avevano tirato con il 25%). Equilibrio che, di fatto, si manteneva nella frazione successiva: l’under Pellicano segnava da tre in apertura; Faenza, però, replicava dall’arco con due triple di Gay e le penetrazioni di Fumagalli e Casagrande. In casa virtussina, con i lunghi titolari Filippini e Ferrari (entrambi da doppia doppia) chiamati agli straordinari visti i tre falli in un amen di Bovo, era De Nicolao a cantare e portare la croce con un canestro e uno spettacolare assist per lo stesso Ferrari (alla fine con 17 punti, 7/7 dal campo, miglior marcatore). All’intervallo, però, si andava con Faenza avanti di due lunghezze.
IL RIENTRO DI MOTTA
Dagli spogliatoi, uscivano meglio gli ospiti: toccando il +5, favorito anche dalle palle perse e dai rimbalzi concessi dalla Virtus, ed obbligando questa volta Rubini a chiamare time out. Qui, mentre il coach mandava sul parquet anche Motta out nelle ultime tre gare -, la gara s’incattiviva: tra gli ospiti veniva comminato tecnico a Chiappelli. L’Antenore Energia faceva un mini-break di 6-0 in lunetta (tre di Schiavon, Visone due e uno Motta) attuando il contro-sorpasso e chiudeva sul +6 (49-43). La gara, magari non molto spettacolare, era giocata su duelli fisici e nervi. Si decideva tutto nell’ultimo quarto: Faenza tentava la zona, ma i padroni di casa portavano il vantaggio in doppia cifra grazie a una tripla di Piazza poi Bovo e Ferrari da sotto (7-0 di parziale). Qui la gara sembrava sfuggire di mano al metro arbitrale: tecnico a Friso per proteste; mini-break di 4-0 per Faenza dal -14; poi una tripla di Bovo ristabiliva le distanze e con il pubblico ormai in visibilio, nonostante un doppio tecnico (a Ferrari e Gay), l’Antenore Energia toccava due volte il massimo vantaggio sul +15: 64-49 al 36′ e 66-51 al 38′ 66-51.
I COMPLIMENTI DI FRISO
«La Virtus ha giocato meglio, agonisticamente feroce e ha segnato qualche canestro più di noi – ha ammesso Friso -, meritando il successo; anche se non ho capito l’arbitraggio»..
Giovanni Pellecchia