Inizia la stagione numero 71 per la Virtus Basket Padova, il presidente analizza le prospettive dell’annata
Innanzitutto Presidente possiamo ancora chiamarti così?
“In effetti quel titolo sull’articolo scritto dall’amico Rossetto in occasione della presentazione della squadra ha scatenato un notevole interesse. Ho ricevuto tante telefonate e ho ripetuto a tutti che dalla stagione scorsa ho delegato le funzioni operative a mio figlio, che siamo riusciti a coinvolgere dopo un periodo di allontanamento, e lunedì ho solo reso pubblico questo, ma io non ho mollato e chi passerà per la sede di via dei Tadi potrà ancora fermarsi a parlare di pallacanestro con il sottoscritto.
Avevamo bisogno di nuove idee e di strutturare maggiormente la societa’ che alla fine degli anni ‘90, dopo la serie A con Vicenza, è ripartita con il sottoscritto, il vice presidente Papa, il consigliere Ruggiero e passo dopo passo è cresciuta fino al ritorno l’anno scorso nella pallacanestro che conta. Così abbiamo allargato il consiglio al quale nei giorni scorsi si è aggiunta un’altra grande competenza, quella del vicepresidente federale Guolo, un ex virtussino che dai primi anni 70 ha vestito a lungo in neroverde e che ha maturato grandi esperienze prima come presidente del Comitato Provinciale e in quest’ultimo mandato nel Regionale. Un dirigente che già in queste prime settimane sta dando un grande contributo in idee e programmi”.
Cosa dobbiamo aspettarci da quest’annata?
“Vogliamo fare bene con la prima squadra per ripagare il grande interesse che abbiamo coinvolto in città e l’aiuto di uno sponsor, meglio un amico, appassionato come Broetto. Ho ancora in mente l’emozione all’uscita dal campo della squadra dopo gara 2 con Udine alla Kioene con il pubblico ad applaudire senza fine e Carlo a bordo campo ad abbracciare i ragazzi. Avevamo un gran timore nello scegliere il palasport come campo base del ritorno nella terza serie, invece gli appassionati ci hanno seguito, anzi sono triplicati rispetto a quanti ci seguivano in via Rovigo, è stato un successo insperato. Quest’anno non possiamo deluderli e devo ringraziare il dirigente Rugo che si è mosso con decisione e alla fine abbiamo la squadra che volevamo. Nonostante questo però non sarà facile ripeterci, con l’arrivo delle big emiliane il campionato sarà ancora più difficile, ma non vedo l’ora che arrivi l’8 settembre per la prima amichevole e poi il 2 ottobre che inizi il campionato”.
L’impegno della dirigenza non si ferma alla serie B.
“Abbiamo delle grandi competenze tecniche capitanate dal d.s. Caiolo, ma non abbiamo mai fatto del marketing e la nostra realtà è ancora poco apprezzata da chi non la vive. Tra gli obiettivi che dall’anno scorso stiamo perseguendo c’è quello di far conoscere maggiormente la Virtus anche a chi e’ all’esterno del nostro mondo. Siamo una società che oltre alla prima squadra svolge un grande lavoro di settore giovanile e di minibasket che spesso non è noto. Abbiamo quasi 40 allenatori e istruttori, partecipiamo, in molti casi con più squadre, a tutte le categorie federali, dai tornei d’Eccellenza a quelli provinciali, siamo la realtà più significativa anche nei campionati organizzati dal C.S.I., tutto questo ha un valore tecnico ma soprattutto sociale che ci deve essere riconosciuto”.
Non è facile governare un’attività di questo genere.
“Siamo consapevoli della grande responsabilità che abbiamo di fronte alle centinaia di famiglie che ci affidano i loro ragazzi e a cui dobbiamo garantire sempre un impegno educativo e una serieta’ organizzativa degna delle loro aspettative. Ovviamente tutto ciò comporta delle spese notevoli che non è facile coprire e che sarebbero insostenibili senza l’aiuto degli sponsor. Detto di Broetto devo ringraziare i tanti altri amici che ci aiutano, ma se vogliamo crescere non possiamo prescindere dal trovare nuove risorse”.
Un capitolo spinoso è quello degli impianti.
“Dobbiamo ringraziare l’assessore Rampazzo e l’Amministrazione delle gratuità concesse per l’utilizzo della Kioene che riducono la spesa alla sola parte dovuta ai gestori, spesa che ci auguriamo di coprire richiamando sugli spalti tanti spettatori, e il Comune di Rubano con il sindaco Doni e l’assessore Rampazzo con i quali siamo impegnati anche come Polisport, ma nonostante questo l’utilizzo degli impianti resta un capitolo di spesa troppo importante, con il picco stabilito dal comune di Padova per le squadre composte da ragazzi che hanno superato i 16 anni. Gli spazi necessari per svolgere la nostra attività sono notevoli e comportano spese che possono assumere un peso importante nella definizione delle squadre.
Stiamo tenendo duro ma la situazione economica nazionale resta infelice e riuscire a fare sport ad alto livello diventa sempre piu’ difficile. Per questo all’esperienza mia e di Papa è necessario aggiungere forze con nuove idee e con programmi che riescano a moltiplicare l’interesse sulla nostra attività”.