La Virtus Antenore sfila a Palazzo Moroni e l’assessore
Bonavina si sbilancia: «Nel 2019 iniziano i lavori, quindi…»
Bonavina si sbilancia: «Nel 2019 iniziano i lavori, quindi…»
«L’amministrazione comunale ha il progetto di un nuovo palasport, dovete aiutare il sottoscritto a spingere affinché vengano accorciati i tempi di attuazione: se arriveranno i risultati, sarà tutto più facile. Siano stati indotti a realizzare il Palabasket perché a Padova c’è la Virtus. Nel 2019 inizieranno i lavori e mi auguro vengano ultimati in tempi brevi perché la vostra squadra ne possa usufruire. L’anno scorso non mi avete aiutato molto. Da parte mia, mi impegnerò, voi ora metteteci il vostro». È un messaggio forte e chiaro quello lanciato dall’assessore allo sport Diego Bonavina all’Antenore Energia Virtus Padova, presentata ai media nella sala consiliare di Palazzo Moroni. Se la pallacanestro avrà presto o meno una nuova casa, che dovrebbe sorgere in area San Lazzaro vicino alla Kioene Arena, molto dipenderà dall’esito del prossimo campionato di Serie B, in cui i neroverdi sono pronti a recitare un ruolo da protagonisti. «Vogliamo crescere come prima squadra», rileva Nicola Bernardi, direttore generale della Virtus, «Abbiano cercato di professionalizzarci con giocatori di livello da affiancare ai nostri giovani. Abbiamo coinvolto nel nostro progetto alcuni amici, che ci seguivano dall’esterno, assegnandogli maggiori responsabilità all’interno della società. Puntiamo a coinvolgere la città partendo dal settore giovanile, ma dando maggiore peso alla prima squadra con l’idea di rendere la Virtus una società di vertice al pari di altre discipline».Alla vernice in municipio hanno partecipato l’intera squadra neroverde (tranne i giovanissimi assenti per impegni scolastici), lo staff tecnico e dirigenziale, capeggiato dal patron Franco Bernardi, e il presidente della Fip di Padova, Flavio Camporese, che ha portato i saluti anche del proprio omologo del comitato regionale, Roberto Nardi. Prima della consegna-omaggio delle maglie della Virtus numero 11 e 32 a Bonavina e Camporese (1132 a.C., anno simbolico per la fondazione di Padova), ha preso la parola coach Daniele Rubini. «Abbiamo cercato gente che non avesse paura di sporcarsi le mani», osserva il tecnico, «È una grande opportunità per il nostro settore giovanile avere in prima squadra giocatori di grande levatura tecnica e umana che permetteranno ai giovani di crescere. Sappiamo di correre dei rischi, ma conosciamo anche il valore di questa operazione per svolgere egregiamente il nostro compito».
Mattia Rossetto